Museo del Carbonaio Pistoia
L’Appennino Toscano conserva le memorie del passato e delle vite dei nostri nonni. E’ il caso di chi, spinto dalle necessità di dare un sostentamento alla propria famiglia, trovava lavoro come carbonaio. A Baggio, come in altri piccoli comuni sulle colline circostanti la città di Pistoia, questa figura era molto diffusa nella prima metà del secolo scorso.
Gli abitanti del paese, infatti, sul finire dell’estate, si riunivano a formare le cosiddette compagnie e si recavano nella zona della Maremma, più boscosa: qui, alle dipendenze di un datore di lavoro, si occupavano di tagliare la legna da cui avrebbero ricavato il carbone. Le compagnie partivano nel mese di novembre e, a piedi (successivamente mediante treni o camion), raggiungevano la meta, talvolta accompagnati dalle mogli e dai figli.
Dove vivevano i carbonai
Si trattava di una lunga permanenza, tre o quattro mesi, tanto che il fenomeno provocava uno spopolamento dei paesi della montagna pistoiese. Non potendo permettersi migliori sistemazioni, i carbonai fabbricavano capanne con frasche e cannicci, alle quali si sarebbero dedicate le mogli.
Come si faceva il carbone
Dopo la realizzazione delle abitazioni, i carbonai preparavano la piazza, uno spiazzo di terra sulla quale venivano collocate le carbonaie. Si trattava di massicce costruzioni coniche, fatte della legna tagliata: la parte centrale era costituita da foglie ed era ricoperta da strati di rami e tronchi di piccole dimensioni; lo strato più esterno era rivestito di chiove, zolle di terra ed erba che mantenevano asciutto l’interno. Sulla sommità del cono veniva lasciato un foro, che fungeva da camino e permetteva di dare fuoco alle foglie.
Nelle carbonaie avveniva un lungo processo di combustione che non inceneriva la legna, ma ne permetteva invece la trasformazione in carbone.
Le carbonaie andavano controllate incessantemente, giorno e notte, e spesso il compito spettava al meo: si trattava di solito di un ragazzo molto giovane, proveniente da una tra le famiglie più disagiate, a cui erano imposte le incombenze più gravose.
Il ritorno a casa
Arrivati ad aprile il carbone era ormai pronto e veniva preso dopo lo smantellamento delle carbonaie. Il carbone veniva lasciato al datore di lavoro, le compagnie si scioglievano e le famiglie dei carbonai rientravano ai loro paesi. A Baggio il loro ritorno veniva celebrato con la cosiddetta Festa della Compagnia.
Come ricordare i carbonai
Il Museo del Carbonaio si ripropone di tutelare queste tradizioni con l’esposizione di strumenti originali, appartenuti ai carbonai di Baggio, di una vera carbonaia sezionata, di cui è possibile quindi capire il funzionamento e la struttura, ed infine di una capanna simile a quelle che ospitavano le famiglie in Maremma nel periodo invernale.
Orario di apertura Museo del Carbonaio
Il Museo è aperto la domenica, nel periodo tra Marzo e Settembre, con l’orario 15:30 – 19:00.
Contatti
Indirizzo: via di Baggio Poggione 36 A, Baggio (PT)
Telefono: 0573 46422
E-mail: museocarbonaiobaggio@tiscalinet.it
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