Altare Argenteo di San Jacopo della Cattedrale di San Zeno
L’Altare Argenteo di San Jacopo si trova nella Cattedrale di San Zeno, precisamente nella cappella del Crocifisso (o del Giudizio).
In origine era contenuto nella cappella di San Jacopo che fu definita da Dante Alighieri, nel XXIV canto dell’Inferno, “sagrestia de’ belli arredi”.
L’altare non è opera di un solo uomo, ma di una manodopera di numerosi orafi.
Il monumento si costituisce di una pala, disposta sopra l’altare, e da tre paliotti (parte anteriore) che formano la base di questo e rappresentano storie ispirate alla Bibbia, al Vangelo o alla vita di San Jacopo.
All’interno delle nicchie ogivali troviamo un popolo di figure isolate o composte in gruppo
Storia
La storia del monumento è molto complessa a causa dei fatti d’arte, storici, politici e dei numerosissimi interventi dei maestri famosi nell’orificeria toscana.
Nel 1287, il Generale Consiglio del Comune e del Popolo di Pistoia, d’intesa con gli Operai dell’Opera di San Jacopo, in particolare con Caccialoste di Cacciadrago e Giovanni di Consiglio, approvò l’esecuzione di una tavola d’argento da parte di Pace di Valentino, un orefice senese.
La tavola doveva essere usata come dossale (lato posteriore) dell’altare di San Jacopo e rappresentava i dodici apostoli e la figura della Madonna con il Bambino.
Oltre alla tavola esisteva un paliotto (rivestimento che copre la parte anteriore dell’altare) citato in un documento del 1294.
Nel 1316 gli Operai assegnarono la costruzione del paliotto centrale ad Andrea di Jacopo di Ognabene da Pistoia. L’orafo rappresentò il Nuovo Testamento, diviso in 14 storie, con incorniciature, smalti e figure di santi del comune di Pistoia.
Nel 1349, gli Operai affidarono al Maestro Giglio Pisano la realizzazione della statua di San Jacopo che verrà completata e nel 1353 e verrà giudicata preziosissima dal Vasari.
Fra il 1361 e il 1371 vennero rivestiti i fianchi dell’altare con rilievi: sul fronte venne rappresentato il Nuovo Testamento, sul fianco sinistro l’Antico Testamento e sul fianco destro le storie di San Jacopo.
Il fianco sinistro venne eseguito da Francesco Niccolai e Leonardo di San Giovanni.
Il fianco destro venne eseguito dal solo Leonardo, al quale, Vasari attribuisce la paternità di tutto l’altare.
Nel 1386, Maestro Piero d’Arrigo ampliò il dossale inserendo nuove figure e opere della sua bottega come gli Apostoli e le quattro statuette di Santa Eulalia, Vescovo Atto, San Giovanni Battista e Maria Salomè. Inoltre posizionò il San Jacopo in trono al centro.
Nel 1394, Nofri di Buto da Firenze e Atto Braccini realizzarono il coronamento del dossale aggiungendo un rilievo rappresentante un Cristo in Maestà, Sant’ Antonio Abate, Santo Stefano e un Paradiso con angeli cantanti.
Nel 1398-99 l’altare venne consacrato.
I lavori andarono avanti, infatti, nel 1400, gli artisti della Compagnia di Leonardo di Mazzeo Ducci (tra i quali troviamo Filippo Brunelleschi) fecero qualche aggiunta decorativa.
Per esempio, Brunelleschi aggiunse due busti dei profeti Geremia e Isaia.
Tra il 1447 e il 1456, Pietro d’Antonio da Pisa aggiunse i Profeti Daniele e David e i Santi Giusto, Ambrogio e Leonardo.
Più di cento anni dopo, nel 1606 fu smontato e rimontato e integrato con parti decorative.
Nel 1785 venne distrutta la cappella di San Jacopo, contenente l’altare, che venne spostato nella cappella di San Rocco.
Nel 1943, a causa di eventi bellici, l’altare fu spostato in un deposito per salvaguardarlo.
Dopo la guerra, nel 1953, fu restaurato e collocato nella posizione attuale.
Visitare
Per accedervi è necessario il biglietto acquistabile nel Battistero di San Giovanni in Corte che si trova di fronte alla Cattedrale di San Zeno.
PREZZI
Persona singola | 2,50€ |
Gruppo (minimo 12 partecipanti) | 2,00€ a persona |
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