Villa Rospigliosi Lamporecchio

Veduta della Villa Rospigliosi: Fonte foto: villarospigliosi.com

La Villa Rospigliosi è situata nella frazione di Spicchio, la quale fa parte del comune di Lamporecchio.

Sicuramente la sua particolarità si riscontra nel rapporto con il paesaggio e negli spazi destinati a giardini, boschi, pescaie, giochi d’acqua ecc..

La collocazione sul culmine del pendio che scende verso Lamporecchio fa assumere alla residenza un significato molto importante che supera tutte le strutture circostanti.

La decisione di edificare la dimora a Lamporecchio fu presa da Giulio Rospigliosi dopo la sua elezione pontificia per dare una testimonianza tangibile del prestigio raggiunto.

I fratelli Giulio e Camillo Rospigliosi vedevano nel miglioramento della residenza di campagna, un progetto molto importante per inserire nel panorama delle grandi residenze un’ architettura innovativa.

La progettazione fu affidata a Gian Lorenzo Bernini che ideò un complesso di edifici che comprendevano il nuovo “palazzo”, la cappella privata, la piazza, i giardini, le fontane, la selva e il paese.

Veduta Villa Rospigliosi. Fonte foto:  atmanavillarospigliosi.it

La famiglia Rospigliosi possedeva beni in località Spicchio fino dal XV secolo, ma la loro proprietà si espandeva anche in altre località come Orbignano, S.Baronto a Gugnano, Campolungo, Poggio e oltre.

L’incremento della reggia si ebbe tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, quando raggiungeva un’estensione rimasta intatta quasi fino ai primi decenni del ‘900.

Prima della realizzazione del palazzo, era presente a Spicchio la “villa vecchia” con annessi la fattoria e il giardino all’italiana chiuso da mura.

Dall’altra parte della strada che scendeva a Lamporecchio si trovava la così detta “Piazza di Spicchio”, il prato su cui sorgerà il palazzo e la cappella.

Più in basso si estendeva per circa 30 ettari il recinto di caccia che insieme al “chiuso” costituiva una riserva destinata all’attività venatoria (di caccia) del signore, secondo una tradizione delle grandi casate nobiliari toscane.

Veduta Villa Rospigliosi. Fonte foto: atmanavillarospigliosi.it

Dalla metà del 1668 e fino ai primi mesi del 1669, a più riprese vennero eseguiti rilievi e misurazioni del luogo in cui doveva sorgere il nuovo edificio; il 9 Giugno (1668) si stava realizzando il modello del sito intorno alla villa di Lamporecchio da inviare a Roma in modo da consentire il consenso per la realizzazione del progetto.

I disegni approntati da Mattia de Rossi vennero presentati al pontefice, insieme al modello ligneo, nel mese di dicembre nella Galleria del Quirinale.

La villa fu costruita a tempo di record, infatti già nel maggio 1670 era innalzata fino al cornicione e mancava solo la collocazione del tetto che comunque era prevista entro i mesi estivi.

La Cappella. FOnte foto: atmanavillarospigliosi.it

La rapidità di esecuzione (poco più di 12 mesi) fu resa possibile dalla precisione del progetto, dall’approvvigionamento dei materiali edilizi recuperati sul posto, oltre che dal grande numero di maestri muratori e manovali impegnati.

Nell’ottobre i muri fuori terra avevano raggiunto l’altezza della villa vecchia e si stava lavorando alla messa in opera dei conci di pietra delle finestre.

La morte impedì a Giulio Rospigliosi di vedere terminata la villa.

Infatti nel 1670 si procedeva alla copertura ed a porre in opera le pietre del cornicione ed erano impegnati nel cantiere 20 muratori ognuno dei quali aveva sotto di sè 3 manovali.

Entro il 1670 prendeva il via anche la costruzione della cappella in asse con la villa e sistemata ai margini del prato verso il boschetto, sul progetto di Mattia de Rossi.

Il corpo centrale della villa, più elevato di quelli laterali, si innalza per tre piani sulla cui sommità è presente il piano attico, ed era coronato da una baluastra sormontata da statue ispirate alle residenze e dimore della nobiltà romana.

Veduta dall’alto di Villa Rospigliosi. Fonte foto: iltirreno.gelocal.it

Tutte le cornici, cornicioni e soluzione angolari sono realizzate in pietra di provenienza locale, contrapposta alle superfici delle pareti trattate ad intonaco, imitando le altre residenze delle campagne toscane.

Le uniche connessioni alla decorazione sono due portali d’accesso, l’arco sottolineato da una cornice e terminante in sommità con due volute affrontate su cui si appoggia lo scudo marmoreo con le insegne pontificie.

Le brevi scalinate curvilinee anteposte dovevano costruire un invito e preannunciavano le soluzioni ellittica del salone interno.

Internamente vi è un corpo centrale rettangolare occupato dall’ampio salone ellittico voltato, cui si affiancano due corpi laterali, ognuno dei quali occupato da tre ambienti quadrangolari coperti da volte “a schifo”, che definiscono una tipologia ad H.

Il piano superiore ripete sostanzialmente la distribuzione del piano terreno con la grande sala centrale chiusa fra le ali con le tre stanze per parte, mentre le coperture a volta sono sostituite da soffitti lignei cassettonati.

Il salone centrale ha una forma ovale ed è disposto trasversalmente; il suo compito è quello di fare da ponte tra natura e architettura attraverso l’allineamento dei due portali contrapposti che sottolineano la dimensione paesaggistica della costruzione, mentre la decorazione pittorica di pareti a volta, rievocano l’architettura.

Veduta prospettica con villa Rospigliosi a Lamporecchio. Fonte foto: lombardiabeniculturali.it

Al centro della volta, incorniciati da una ghirlanda in stucco dorato, sono raffigurati Apollo sul carro del Sole e Aurora, mentre nei pennacchi sottostanti, sottolineati da un’architettura illusiva di finte cornici, mensoloni e volute bianche lumeggiante in oro, sono le allegorie dei Segni dello Zodiaco, figure femminili alate, dai colori accesi, che simboleggiano i 12 mesi dell’anno, sovrastate da festosi putti in volo fra ghirlande di fiori.

Le finestre a balconcino conferiscono un’illuminazione diffusa e sono situate su pareti sulle quali si alternano dipinti paesaggistici.

Due grandi stemmi Rospigliosi sorretti da figure allegoriche della Fama, coronano le porte che conducono ai vani laterali, mentre in scala minore quattro scudi con le insegne Rospigliosi e Pallavicini ricordano l’impegno di Giovanni Battista e della moglie Maria Camilla Pallavicini nel portare a termine la costruzione della villa.

La decorazione pittorica è da attribuire a Ludovico Gemignani, allievo di Gian Lorenzo Bernini.

Nel corso del XIX secolo numerosi sono stati gli interventi di rimodellamento del parco-giardino condotti dall’ingegner Joseph Frietsch, che portarono alla sostituzione di una parte di pineta con prato e alla realizzazione di viali alberati.

Salone dello zodiaco. Fonte foto: atmanavillarospigliosi.it

Alla fine del secolo è avvenuta una modifica che ha permesso di modificare una parte del terreno edificabile su cui è stata realizzata una prima espansione dell’abito di Lamporecchio.

Successivamente fu necessaria la costruzione di un ponte che, superando la via per Larciano, collegava il lungo percorso proveniente da Spicchio con quello principale della riserva.

Un’altra importante modifica avvenne con la realizzazione del viale che dall’attuale cancello di ingresso sale fino ad incrociarsi, nei pressi della pescaia, con l’originario sentiero rettilineo.

Negli anni trenta del novecento la proprietà comprendente l’azienda agricola , la villa e il parco venne acquistata da una società immobiliare, facente capo agli Schweiger, che a partire dal 1932 eseguirono vari interventi nei fabbricati e nei giardini.

Oggi la villa ospita un ristorante di alto livello ed è anche utilizzata per cerimonie, ricevimenti e simili, mentre ciò che rimane del parco è soggetto ad una estesa manutenzione.

 


Mappa

Via Borghetto 1, 51035 Frazione Spicchio, Lamporecchio (PT)

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