Carlo Chiti

Carlo Chiti ed Enzo Ferrari

Carlo Chiti nacque a Pistoia il 19 Dicembre 1924.  Sin da piccolo le sue più grandi passioni erano l’aeronautica e la chimica, passioni che lo porteranno nel 1944 ad iscriversi all’Università di Pisa e, all’età di 27 anni, a laurearsi in Ingegneria aeronautica.

Carlo non voleva lavorare nell’azienda del padre, anch’esso ingegnere in costruzioni urbane, e l’impiego che gli fu offerto per un posto di lavoro al “Servizio Progetti e Studi” della “Montecatini Edison” gli parve la soluzione migliore se non per il fatto che, alla vigilia della sua partenza, la madre Olga muore.

Alfa 33: primo progetto interamente progettato e costruito da Autodelta

A Milano incontra la donna della sua vita, Lina Fumagalli. L’equilibrio della coppia viene subito destabilizzato dai numerosi trasferimenti di Carlo, prima vicino Alessandria poi Porto Marghera, e fu proprio Lina a suggerirgli di partecipare ad un concorso di ingegneri tirocinanti all’Alfa Romeo, di modo che potesse tornare a Milano. Superato brillantemente l’esame, egli lavorò come tirocinante per 8 mesi dopo di che venne assegnato al reparto sperimentale corse dell’Alfa Romeo: era il 1953.

Uomo dalla personalità caparbia, è stato capace di imporsi per il suo talento, risultando talvolta anche scomodo, ma non rinunciando mai ad esprimere la sua opinione.

Nel 1957 riceve una chiamata dalla Ferrari, della quale diventa capo della direzione tecnica. Per la casa di Maranello sviluppa motori e la famosa Ferrari 156F1 con la quale lo statunitense Phil Hill, nel 1961, vincerà il campionato del mondo.

Carlo Chiti e il reparto corse Alfa Romeo, fonte: Archivio Alfa Romeo Automobilismo Storico,
Centro Documentazione (Arese, Milano)

L’anno dopo, Carlo abbandona la casa del cavallino e costituirà, assieme ad altri soci, l’ATS con la quale tenterà (con scarso successo) l’avventura alla F1. Il 5 Marzo 1963 registra l’Autodelta, che costruisce per l’Alfa la vettura Giulia TZ. Successivamente, la stessa Alfa Romeo incorporerà l’Autodelta che diventerà il reparto corse della casa milanese.

L’ing. Chiti resterà direttore tecnico fino al 1984. E’ in questo lungo periodo che otterrà i suoi più grandi successi sportivi, come il Mondiale Marche Prototipi ’75 e ’77 e sarà artefice del ritorno dell’Alfa Romeo in F1 dopo oltre 30 anni dall’uscita di scena. All’uscita dall’Alfa Romeo fonda la “Motori Moderni”, destinata a fornire motorizzazioni per le corse automobilistiche.

Carlo morirà a Milano, il 7 luglio 1994, e adesso riposa nel Cimitero della Misericordia di Pistoia.

 

 

Galleria  immagini

 

Fonte immagini: Carlo Chiti: Sinfonia ruggente, di Oscar Orefici, Edizioni di Autocritica

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