Palio dei Rioni di Pescia
Il Palio di Pescia, o Palio dei Rioni di Pescia, è una competizione di tiro con l’arco che si svolge la prima domenica di Settembre nella nella storica e centrale Piazza Mazzini. Essa ogni anno rievoca la tradizionale gara medievale che attrae in piazza tutta la cittadina e persino turisti provenienti da tutta Toscana e da altre parti di Italia.
La storia del Palio di Pescia
Il 6 febbraio 1339 Santa Dorotea fu eletta santa protettrice della città. A partire dall’anno successivo furono organizzate feste in onore di Dorotea, fra cui il “Palio dei Berberi”. La gara consisteva in una corsa a cavallo intorno alla città mentre il trofeo, detto appunto “Palio”, era un panno di stoffa pregiata ricamato. Nel 1596 la tradizionale corsa si interruppe ufficialmente e il suo posto fu preso dalla “Giostra del Saracino”, alla quale potevano partecipare solo i giovani rappresentanti delle famiglie nobili locali. Poco meno di un secolo dopo la giostra aveva perso la sua importanza iniziale e dopo anni di stop vennero istituiti i “Pali in lungo”, gare equestri che si svolgevano lungo Ruga degli Orlandi. Nonostante queste gare avessero perso l’ iniziale ideale di celebrazione di Dorotea esse si protrassero fino ai primi anni del novecento.
Il Palio in età moderna
Dopo svariati anni di inattività il 14 aprile del 1978 un gruppo di ragazzi dette vita al “Palio dei Quartieri”: una gara a quiz fra quattro squadre che si svolgeva nel Cinema Splendor. Nacquero allora discussioni sulla necessità di istituire o meno una competizione in grado di coinvolgere tutti gli abitanti di Pescia. Dopo due mesi dal “Palio dei Quartieri” venne disputata una gara di tiro con la balestra, il “Palio della città di Pescia”, anche se la prima edizione ebbe un puro carattere dimostrativo. L’avvenimento riscosse approvazione e fu un vero successo. Nel 1981 si ha la definitiva nascita dei quattro rioni e da quest’anno la gara non è più disputata con la balestra ma con l’arco.
Il Palio al giorno d’oggi
Al giorno d’oggi la manifestazione ha luogo non più nei giorni inizialmente stabiliti, bensì la prima domenica di Settembre, anche se i festeggiamenti iniziano dalla settimana precedente con una festa con musica e costumi in stile medievale. Due giorni prima della gara viene presentato dal Podestà il Palio che verrà successivamente preso in custodia dai rappresentanti del rione che ha vinto l’anno precedente. Questi lo avranno in custodia fino alla Domenica. Vengono quindi presentati gli arcieri che si sfideranno nella gara. Si ha poi il sorteggio delle postazioni di ciascuno dei settanta dardi che la Domenica daranno il via alla gara e viene scelta la dama che il giorno seguente rappresenterà la città al concorso nazionale in stile medievale di eleganza. La mattina della Domenica gli arcieri hanno a disposizione alcuni tiri di prova per esercitarsi in vista della gara. Nel pomeriggio un corteo di seicento persone in abiti medievali sfila seguendo un carro scortato da quattro alabardieri e trainato da un cavallo che trasporta il Palio fino a raggiungere Piazza Grande. Davanti alla tribuna del Podestà si ha un solenne saluto, la lettura del bando di sfida e successivamente il Maestro di campo da inizio alla gara.
Le regole di gioco
Ogni rione schiera quattro arcieri (più una riserva) i quali, armati di archi medievali, gareggiano a turno in tre volèe. I bersagli da colpire sono dischi di gesso bianco di misure differenti e sono posti su un paglione (una base di paglia) di centotrenta centimetri di diametro. Nella prima volée gli sfidanti hanno a disposizione quattro frecce per colpire tre bersagli di gesso con un diametro di venti centimetri disposti a triangolo, più un bersaglio di sette centimetri posizionato al centro del paglione. I bersagli ai vertici del triangolo valgono quindici punti ciascuno mentre quello centrale ne vale quaranta. Nella seconda volée gli sfidanti hanno ancora a disposizione quattro frecce per colpire tre bersagli questa volta di quindici centimetri di diametro sempre disposti a triangolo e un bersaglio centrale sempre di sette centimetri. I bersagli ai vertici del triangolo valgono venti punti mentre quello centrale cinquanta. Nella terza volée gli arcieri hanno a disposizione una freccia per colpire un solo bersaglio centrale di dieci centimetri dal valore di sessanta punti. Terminato il terzo turno si eseguono i calcoli del punteggio e sarà il Podestà ad annunciare il nome del rione vincitore al quale viene assegnato il Palio.
I quattro rioni
Il Rione Ferraia comprende l’area nord occidentale della città, dove anticamente si trovavano gli edifici più importanti della città, tra i quali il Palazzo del Podestà e il Palazzo del Vicario. Questo rione è composto da musicisti, sbandieratori, un gruppo di danza storica, i quali sono richiesti in Italia e persino all’estero come rappresentanti delle tradizioni di Pescia. La Ferraia è stato il primo Rione di Pescia ad ottenere la promozione nella serie A1, la più importante del Campionato Italiano della Federazione Italiana Sbandieratori. Lo stemma del Rione Ferraia è un giglio dorato su uno sfondo rosso.
Il Rione San Michele rappresenta la zona sud-ovest di Pescia ed è composto da arcieri, musici e figuranti. I figuranti vantano un guardaroba di circa centotrenta abiti che variano da abiti tipici del periodo medievale di Pescia. Importante di questo rione è il gruppo dei musici e quello degli sbandieratori. Quest’ultimo ha persino ricevuto vari riconoscimenti a livello nazionale. Lo stemma è un drago verde su uno sfondo giallo.
Il Rione San Francesco comprende il territorio dell’oratorio di Sant’Antonio Abate, il Teatro Pacini, l´Ospedale dei Santi Cosma e Damiano e la pieve di San Lorenzo al Cerreto ed è famoso per le feste organizzate dai suoi membri, in particolare quella del 10 agosto, la “Festa del Cocomero”, caratterizzata da danze e festeggiamenti che prendevano luogo in piazza Guido Rossa. Al giorno d’oggi le feste sono cessate a causa di problemi organizzativi. Lo stemma del Rione San Francesco è un leone dorato in campo blu.
Il Rione Santa Maria ha il suo cuore nel centro storico di Pescia e la sua importanza è dovuta al gruppo dei musici e degli sbandieratori che lo hanno valorizzato a livello nazionale nel corso degli anni. Il rione è caratterizzato dal gruppo degli arcieri, dei musici e degli sbandieratori, per un totale di circa centocinquanta membri. Lo stemma è una chiave color argento su uno sfondo rosso.
Galleria immagini
Mappa
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