Battistero di San Giovanni in Corte Pistoia
Il Battistero di San Giovanni in Corte di Pistoia è l’espressione del gotico italiano ed è l’ultimo battistero medievale costruito tra il 1301 e il 1366 sulla scia delle grandi città: Firenze, Pisa e Siena.
Il Battistero si erge sopra le rovine di una vecchia chiesa preesistente di Santa Maria in Corte dalla quale prenderà una parte del nome. Inizialmente era a pianta centrale con al centro una fonte battesimale. È Lanfranco da Como ad aver realizzato la fonte come la vediamo ora. La sua firma si ritrova dentro la vasca in caratteri onciali (ovvero in scrittura maiuscola libraria).
Il rinnovamento della struttura esterna può essere avviata solo verso il 1325 quando i cantieri furono affidati a Cellino di Nese su disegno di Andrea Pisano, il cui segno (un vasello con un fiore) è impresso nella lunetta della porta di mezzogiorno. Tutto l’esterno si basa sulla bicromia del marmo bianco di Carrara e del serpentino verde di Prato.
Gli aspetti gotici dell’architettura si riscontrano nell’uso di pilastri svettanti agli otto angoli esterni, la presenza del timpano acuto sopra il portale con rosone interno e le edicolette ai lati del timpano, cui si aggiunge un generale andamento verticale della struttura.
Tutti questi elementi gotici si impiantano però su una struttura possente tipica del romanico.
Dettagli esterni
Nella lunetta sopra la porta che dà sulla piazza del Duomo ci sono tre statue raffiguranti la Vergine col Bambino (al centro), San Giovanni e San Pietro (ai lati).
La statua raffigurante la Vergine si erge sopra lo stemma della città pistoiese a scacchi bianchi e rossi. Sulla destra invece c’è lo stemma vescovile a simboleggiare la funzione religiosa dell’edificio.
A destra del portale maggiore si nota un pulpito esterno dal quale il vescovo poteva essere visto e ascoltato dalla Piazza principale.
Interno
L’interno del battistero non è stato decorato tant’è che sui mattoni della struttura manca il rivestimento marmoreo.
Troviamo la Fonte (rialzata di due gradini) a quattro facce, ornata con formelle o rosoni, ai cui angoli ci sono quattro fori o pozzetti dove stavano i battezzatori.
Il restauro del 1975 ha messo in luce nel fonte battesimale la data del 1226 e il nome dello scultore, Lanfranco da Como.
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