Le fortificazioni e le mura di Pistoia
Le mura di Pistoia per un periodo molto lungo hanno costituito la divisione tra il centro storico di Pistoia e le campagne circostanti. Con il trascorrere del tempo la città si è espansa sempre di più e anche le mura sono state ampliate al fine di supportare uno sviluppo urbano che cresceva in modo esponenziale.
Le cerchie di mura di Pistoia sono tre: la prima risale al II secolo a.C. durante la dominazione dei romani, la seconda risale al XII secolo, periodo della dominazione longobarda, e l’ultima, con l’aggiunta dei vari bastioni difensivi, risale ai secoli XV e XVI.
Prima cerchia di mura
La prima cerchia di mura risale al II secolo a.C. e fu opera dei romani che la costruitrono per fini espansionistici. In quel periodo infatti l’esercito romano era in guerra con i liguri che dominavano le regioni a Nord-Ovest della città. Il primo insediamento militare venne istituito nei pressi di una piccola collina e risultò da subito difficile da attaccare e quindi molto sicuro. Grazie alla cirsostante palude ed alla vicina via Cassia fu possibile procurarsi il cibo per soddisfare il fabbisogno delle truppe. Furono questi i punti di forza che spinsero i romani a fondare una vera e propria città protetta da imponenti mura. Le origini di Pistoia sono quindi da ricercarsi nel lontano II secolo a.C. ed il punto preciso dell’antico insediamento dovrebbe coincidere con l’attuale Piazza del Duomo e zone limitrofe.
In origine Pistoia era un ‘mutatio’, ovvero un luogo dove i legionari ed i funzionari dello stato potevano cambiare i cavalli, rifocillarsi nelle varie taverne e continuare il loro viaggio da o verso Firenze o Lucca. Purtroppo però, ad oggi, abbiamo ben poche testimonianze del periodo romano.
In seguito alla dominazione romana Pistoia passo sotto il controllo dei Longobardi che, per volere di Desiderio, distrussero le antiche mura e le ricostruirono seguendo il vecchio tracciato. Nacque così la prima cerchia di Mura di Pistoia che copriva una superficie di circa 9 ettari e comprendeva l’attuale piazza San Leone, la Porta San Pietro e la porta Sant’Andrea e doveva comprendere le vie Pacini, Palestro, Cavour, Buozzi, Curtatone e Montanara, Abbi Pazienza e delle Pappe.
Seconda cerchia di mura
La seconda cerchia muraria fu realizzata durante il Feudalesimo, quando anche il territorio di Pistoia fu diviso in feudi.
Verso l’inizio del XII secolo Pistoia si costituì come un comune libero attraverso un documento del 1105; vennero eletti i primi consoli e nel 1117 venne stilato anche lo statuto, ancora oggi ritenuto tra i più antichi di tutta Italia. Lo stemma di Pistoia fu rappresentato da un’aquila che sorregge uno scudo d’argento e rosso a scacchi; questo simbolo è lo stesso che oggi viene utilizzato dal comune di Pistoia.
Pistoia ebbe un grande sviluppo in questo periodo ed intorno alla metà del XII secolo, sorse la necessità di costruire delle nuove mura, ancora più grandi e robuste delle precedenti. Nacque così la seconda cerchia di mura con un perimetro che misurava il doppio del precedente, caratterizzata dalla presenza di 60 torri difensive, da fossati alimentati dai fiumi Brana e Gora. Per uscire dal centro cittadino si potevano utilizzare le quattro porte (Porta Lucchese, Porta al Borgo, Porta Carratica e Porta San Marco) che venivano utilizzate di giorno come via di comunicazione verso l’esterno e chiuse la sera per difendere il centro della città.
La seconda cerchia di mura comprendevano S. Maria a Ripalta, l’Ospedale del Ceppo proseguivano verso sud verso le vie Chiappettini e Trenfuni, continuavano verso sud includendo le chiese di S.Bartolomeo e di S.Pier Maggiore e S. Maria Nuova e finivano nella zona delle attuali corso Amendola, Fedi e Gramsci.
Terza cerchia di mura
Nel periodo compreso tra il XV e XVI secolo vennero aggiunti 4 bastioni per la difesa delle 4 porte corrispondenti. Fortezza Santa Barbara era in difesa di Porta Carratica (o Porta Fiorentina), il Bastione della Sandraccia a difesa di Porta San Marco, il Bastione Tyrion a difesa di Porta al Borgo ed il Bastione Ambrogi a difesa di Porta Lucchese.
A metà del XIX secolo al fine di soddisfare le esigenze dei viandanti le porte vennero tenute aperte anche di notte ed agli inizi del XX secolo le porte persero la loro originale funzionalità; negli anni tra il 1910 ed il 1925 vennero abbattute per favorire una migliore circolazione.