Pozzo del Leoncino Pistoia
La Sala è una delle piazze più antiche della città. Il nome, di origine longobarda, serviva per indicare il palazzo dove si esercitava l’Amministrazione Pubblica. Vi fu eretto il palazzo del Gastaldo, il quale era un importante rappresentante del re che governava al suo posto. Di questo importante edificio oggi non rimane alcuna traccia.
In età comunale con la costruzione del Palazzo degli Anziani il centro politico della città si spostò nuovamente in piazza del Duomo e la Sala divenne il luogo degli scambi e del commercio, funzione per cui è conosciuta tutt’oggi. Vi si sviluppò il mercato e nacquero molte botteghe di artigiani. Il ricordo di queste diverse attività sopravvive ancora nei nomi di strade e piazze vicine come via del Cacio, sdrucciolo dei Cippolini, via dei Fabbri, via degli Orafi, via del Lastrone e piazza degli Ortaggi.
Alla metà del Quattrocento la piazza fu lastricata e per motivi igienici le magistrature ordinarono di non macellare le carni all’aperto, mettendo in tal modo fine all’uso di adoperare il pozzo, che successivamente verrà detto del Leoncino, per lo scarico dei rifiuti della lavorazione delle carni.
Alla fine dell’Ottocento furono costruiti dalle Fonderie Michelucci dei banchi permanenti in metallo per la vendita dei generi alimentari che durante il primo ventennio del nostro secolo furono sostituiti da standsin muratura. Durante questa operazione si provvide anche alla nuova pavimentazione della piazza. I bombardamenti americani sulla città recarono molti danni a queste strutture che nell’immediato dopoguerra vennero rimpiazzate da un corpo in cemento armato che i pistoiesi non esitarono a chiamare il gabbione.
In questa occasione il Pozzo del Leoncino fu spostato nella Piazza del Duomo, dove assunse carattere monumentale avendo perso ogni sua possibilità d’uso. Dalla fine degli anni Ottanta, a seguito di un intervento di recupero, la piazza ha ripreso il suo aspetto originale con il ritorno del Leoncino e delle bancarelle di generi alimentari. Durante la risistemazione quattrocentesca della Sala le magistrature cittadine decisero di ripulire il pozzo dai rifiuti e di ristrutturarlo in modo da favorire il sollevamento dell’acqua. Il vecchio parapetto quadrangolare fu sostituito da uno circolare e l’attacco della carrucola, necessario per il recupero del secchio, fu posto sotto l’architrave sorretto da due colonne.
L’architrave del Pozzo del Leoncino è composto da tre diversi tipi di materiali che lo rendono suddivisibile in tre fasce orizzontali. La prima in marmo bianco è ornata con le armi degli artefici del riordino quattrocentesco della piazza, il Giglio di Firenze e lo stemma di Pistoia. La seconda fascia è costituita da blocchi di marmo verde e in origine portava un scritta oggi non più leggibile. La terza fascia è anch’essa in marmo bianco e sorregge il Marzocco fiorentino, un leone in pietra arenaria che tiene la zampa sinistra sopra lo stemma di Pistoia. Questo leoncino, da cui prende il nome il pozzo, fu collocato soltanto alla metà del Cinquecento.
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