Riserva Naturale Biogenetica di Pian degli Ontani
Le Riserve Naturali sono ambienti che hanno un importante valore naturalistico, scientifico, storico e ricreativo e per questo devono essere protette e conservate. Vengono classificate in base a precise categorie di appartenenza ed a seconda delle diverse caratteristiche ambientali e finalità istitutive. Nella provincia di Pistoia ci sono quattro Riserve Naturali che sono di proprietà dello Stato: una classificata “Riserva Naturale Orientata” che è quella di Campolino e le altre “Riserve Naturali Biogenetiche”, cioè boschi destinati per legge alla produzione di semi o di piantine forestali, che sono quelle di Abetone, di Acquerino e di Pian degli Ontani.
La Riserva Naturale Biogenetica di Pian degli Ontani è gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Essa è stata creata nel 1977, si estende per 500 ettari nel Comune di Abetone-Cutigliano e si colloca nel bacino idrografico del torrente Sestaione. Il suo paesaggio montano appenninico, con faggete e praterie, è delimitato da un crinale con ampie zone aperte di importante rilevanza naturalistica e paesaggistica. I rilievi più importanti della zona (nei tempi passati anche punti di arrivo delle stazioni sciistiche) sono il Poggione (1761 m), il Pizzo Alpestre (1743 m) ed il Monte Uccelliera (1656 m). Il territorio, ricco di corsi d’acqua anche d’estate, presenta un’inclinazione moderata e costante e poche zone accidentate con una quota compresa tra 1100 e 1800 m s.l.m. Molto tipici sono i macereti, accumuli di massi anche di notevole dimensione e gli isolati e affioranti lastroni di arenaria. Nella Riserva vi troviamo numerosi sentieri e una grande strada sterrata, accessibile anche ai disabili in carrozzina, che d’inverno viene usata come pista per lo sci di fondo. Il sentiero marcato come n°0 si raggiunge dal parcheggio della vecchia stazione sciistica di Pian di Novello, ormai in disuso da molti anni. Il suo percorso è suggestivo in quanto immerso in un silenzio quasi surreale interrotto solo dai suoni della natura.
Flora
Il suolo è formato principalmente da pietra arenaria e il terreno boschivo quasi interamente da alberi di faggio che in epoca granducale erano boschi cedui, i quali alimentavano di carbone vegetale le fonderie di Magona e di Mammiano. Meno diffusi i boschi misti dove il faggio si unisce all’abete bianco, ad alcune sporadiche latifoglie (acero montano, frassino maggiore) e, più raramente, all’abete rosso. Come in tutte le faggete scarseggiano altre specie di piante. La Riserva di Pian degli Ontani ha quindi lo scopo di conservare un habitat con l’obiettivo principale di mantenere e migliorare le caratteristiche genetiche del faggio affinché avvenga la produzione di semi selezionati per il rimboschimento.
Fauna
La fauna è costituita dal daino, lupo, capriolo, volpe, scoiattolo, puzzola, martora, lepre e dalla faina. Tra le specie di uccelli troviamo il picchio, la ghiandaia, il colombaccio, la beccaccia e la poiana. Recentemente sono stati individuati 14 specie di chirotteri, alcuni assai rari e vulnerabili, che si avvantaggiano degli ambienti incontaminati e dei boschi invecchiati ancora presenti nella zona. I crinali aperti costituiscono aree di caccia per l’aquila reale che nidifica poco lontano. La Riserva ospita inoltre 13 specie di pipistrelli che prediligano boschi ad alta biodiversità invece che grotte e altri rifugi. Fin dal 1994 sono stati creati rifugi artificiali, chiamati bat-box, per sostituire quelli naturali andati distrutti nel tempo, con lo scopo di impedire l’estinzione di queste specie.
Regole da rispettare
L’accesso alla riserva è libero ed esistono aree di sosta per i pic-nic e panchine lungo il percorso per riposarsi e ammirare il suggestivo paesaggio.
Come in tutte le riserve occorre rispettare la natura attraverso comportamenti che implicano, oltre alle principali regole di buonsenso, anche alcuni divieti:
- di caccia e pesca.
- di accensione di fuochi.
- di accedere con auto o moto fuori strada.
- di raccogliere e asportare piante
- di cogliere e distruggere funghi velenosi.
Curiosità
- Quando la corteccia di faggio è ricoperta di lichene del genere Parmelia, come spesso ritroviamo nella Riserva, vuol dire che l’aria è pura e pulita.
- L’albero di faggio produce frutti una volta all’anno e si chiamano faggiole. I semi, contenuti in un involucro ricoperto di spine, sono ricchi di olio che in passato veniva utilizzato nell’economia domestica sia come commestibile che come combustibile.
- Pian degli Ontani è importante anche per essere la patria della poetessa Beatrice le cui poesie popolari trovarono approvazione da intellettuali famosi tra cui il Tommaseo.
- Percorrendo il sentiero n°0 si raggiunge l’Orto di Giovannino, una zona semipianeggiante con dei tavolini e una graziosa fontanella. Si racconta che il pastore Giovannino, all’inizio del secolo scorso, coltivasse qui da maggio a settembre il proprio orto, per poi ripartire per la Maremma dove trascorreva l’interno inverno.
- La specie di pipistrelli più abbondante nella Riserva è la Nottola di Leisler, il cui maschio arriva a formare degli harem anche di 12 femmine.
Galleria immagini
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